museo-on

Direkt springen zu:
Sprache: Deutsch | Englisch
Hauptnavigation:

Considerazioni Preliminari

Situazione Geografica

L'oasi di Adji Kui è situata nel sud-est del Turkmenistan nella regione di Mary, distretto di Bayramaly, dal cui capoluogo dista circa 85 km, a circa 15 km da un'importante raffineria di metano del Karakum, la "Gazokompresorna". Il centro abitato più vicino è il kolkotz Karakum situato a circa 30 km. Attualmente quest'area è occupata dai takyrs e dalle sabbie del deserto del Karakum che una volta erano i depositi del fiume Murghab il cui letto si e spostato di 40-45 km a ovest negli ultimi 4000 anni, causando una serie di sconvolgimenti ambientali che si ritiene abbiamo determinato una forzata migrazione degli abitanti.

Attualmente rimangono solo 5 dei 9 monticoli (depe) rintracciati da Masimov tra il 1974 e il 1975, ossia, da N a S: AK8, AK1, AK9, AK4 e AK5. L'area venne rivisitata pi recentemente dai ricercatori dell'IsMEO (oggi IsIAO) nell'ambito del progetto AMMD che, tenendo conto solo in parte dei nomi attribuiti da Masimov ai diversi siti, hanno involontariamente complicato il quadro generale. Vengono infatti segnalati i siti AK2, AK3, AK4 raggruppandoli sotto il n. 413 e il sito AK8 (n. 412). Il sito AK9 non ``e menzionato mentre si intuisce dalla descrizione che AK1 corrisponderebbe al n. 406. Mancherebbero quindi all'appello i siti AK5, AK6, AK7, AK9, AK 10 mentre vengono aggiunti altri 18 siti definiti "anonimi", ossia: 407, 408, 409, 410, 411, 418, 419, 420, 421, 436, 437, 630, 631, 707, 708, 709, 746 e 747. È difficile dire se quest'ultimi siano in qualche modo identificabili con i siti di Masimov o se rappresentino l'estensione di qualche altro sito da lui segnalato dal momento che la loro posizione geografica viene espressa con il sistema chilometrico trasverso UTM; un sistema che in Turkmenistan è utilizzato solo dall'esercito e ehe per questo pone non pochi problemi alla maggior parte dei ricercatori.

La distribuzione degli insediamenti nell'oasi di Adji Kui secondo Masimov e secondo la AMMD dell'IsIAO (sotto).
La distribuzione degli insediamenti nell'oasi di Adji Kui secondo Masimov e secondo la AMMD dell'IsIAO (sotto).

Quindi, per facilitare il reperimento di questi siti, offro di seguito sia una lista dei siti estratta dal catalogo generale dell'AMMD, sia una tavola di raffronto dove ho tradotto in normali coordinate geografiche le posizioni UTM. L'area attualmente indagata dalla nostra missione viene descritta dalla mappa catastale allegata alla concessione di scavo rilasciataci dal Ministero della Cultura nel 2001 che individua il sito di Adji Kui-1 (AK 1) come sito eponimo dell'oasi assegnandogli le seguenti coordinate geografiche: 38°13'744 N e 61°S2'9S6 E .

Questo toponimo viene riportato in forme diverse da diversi autori: è Agi Kui per V. Sarianidi, Adzi Kui nella AMMD delL'IsIAO, Adzhi-Kuy per I. Massimov, Adzhi Kui per S. Salvatori. Il servizio catastale della Regione di Mary lo indica col nome di Ajy-Gu'' y mentre il National Department for the Protection, Study and Restoration of the historical cultural Monuments del Ministero della Cultura del Turkmenistan ha adottato il termine ADJI KUÌ che noi qui utilizzeremo.

Mappa catastale della concessione archeologica in Adji Kui.
Mappa catastale della concessione archeologica in Adji Kui.

Adji Kui in turkmeno significa "acqua cattiva", nome legato alle peculiarità di un pozzo molto profondo (ca 20 metri) situato nel contesto archeologico di AK1, a pochi metri dalle mura dell'acropoli. Si tratta di un pozzo che, dalle osservazioni condotte, vanta almeno altri tre tentativi di attivazione in epoca contemporanea, il più recente dei quali risalirebbe a non più di un decennio fa, come suggerirebbero alcune iscrizioni incise sui robusti tubi di cemento impiegati.

La presenza più a sud di un'altra cisterna risalente all'epoca selgiuchide ehe abbiamo rinvenuto collegata ad una grande fornace a cupola per mezzo di un canale protetto da tavelle quadrate, suggerisce che ancora in un  non lontano passato in AK1 doveva esserci abbondanza d'acqua.
Sopra: versante E del tepe di AK1 con il pozzo moderno e, sotto, l'antica cisterna vista dall'alto.
Sopra: versante E del tepe di AK1 con il pozzo moderno e, sotto, l'antica cisterna vista dall'alto.

E' quindi verosimile ritenere che pozzi e cisterne attingessero ad un sistema idrico attivo legato a qualche ramo relitto e sommerso del delta del Murghab, come si rileverebbe dalle foto da satellite e dagli studi geomorfoligici di B. Marcolongo e di P. Mozzi (v. bibl.). Questo confermerebbe l'utilizzo dell'oasi di Adji Kui in epoca storica come tappa di sosta lungo un ramo della Via della Seta che raccordava Merv all'Amu-Darya via Daya­Katin e Konya Keneurgench, in linea con gli studi di E. Atagarryev e T.Khodzhaniyazov (v. bibl.). L'abbandono totale del sito, con ogni probabilità, si registrò durante le scorrerie di Gengis Khan che infierì a più riprese su Merv e che sono indicate dagli storici come elemento scatenante di un processo di desertificazione che fino a quel momento era rimasto abbastanza controllato. Da allora comunque deve esser rimasto attivo almeno un pozzo utilizzato dai pastori per i loro spostamenti. Ma l'acqua progressivamente si guastò, sia per il salnitro che impregna tutta l'oasi, sia per la caduta all'interno di qualche animale. Oggi il pozzo non viene più utilizzato.

(ibid., p. 21-26)

Fonte: Rossi Osmida, G.: Adji Kui Oasis.Vol.I: La Cittadella delle Statuette. Venice: Il Punto Edizioni 2007.